“Il decreto correttivo degli appalti pubblici”

Ringrazio la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica per l’invito ad aprire i lavori del seminario dedicato al decreto correttivo degli appalti pubblici. Il nuovo Codice degli appalti è una riforma importante perché viene a precisare una serie di aspetti derivanti dal precedente codice degli appalti del 2006. Il Decreto legislativo è una sostanziale riscrittura del vecchio codice con alcune particolari novità e con elementi di complessità. C’è, tuttavia, da segnalare che questa complessità non si è tradotta al momento in un volume di contenzioso apprezzabile. Fenomeno, quello del contenzioso, dipendente da numerosi fattori, tra cui l’andamento economico, ed ancora da studiare perché è abbastanza recente l’entrata in vigore della nuova normativa”.  Con queste parole  Il Presidente del Tar dell’Umbria, Raffaele Potenza (nella foto), ha aperto i lavori del seminario intitolato “Il decreto correttivo degli appalti pubblici”, promosso dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica. Relatore della giornata formativa: Daniele Spinelli, avvocato, esperto in appalti pubblici. “Il nuovo codice degli appalti – ha detto il Presidente del Tar dell’Umbria - contiene diverse novità, soprattutto sul piano delle fonti normative perché introduce il concetto di ‘soft law’, cioè una serie di atti di carattere normativo che sono emanabili dall’Anac e contribuiscono a precisare tutti i doveri delle Pubbliche Amministrazioni nell’applicazione dei procedimenti d’appalto. Il rischio che si corre è, da un lato, che la presenza di queste fonti sia troppo frammentaria e possa condurre a delle incertezze sul piano attuativo da parte degli Enti locali, stretti tra numerosi adempimenti. Dall’altro, il problema è anche quello di non ‘affogare’ l’Anac in un gran numero di richieste di pareri”.

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