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    La curva epidemica in Umbria, dopo una lenta discesa iniziata nei primi giorni di aprile, si è stabilizzata. Torna a salire anche l’RT che si attesta attualmente a 1,08, più alto di quello italiano (0,91). Come però sottolineato dal nucleo epidemiologico sono dati “normali” in quanto quando i casi sono pochi è difficile mantenere l’indice sotto il valore di 1.L’incidenza in Umbria rimane comunque bassa con 99 casi ogni 100mila abitanti (106 a Perugia e 77 a Terni). Nell’ultima settimana le zone che rimangono sopra la soglia dei 200casi ogni 100mila abitanti sono Gubbio, Narni e il territorio della Valnerina. Proprio la Valnerina è sotto la lente d’ingrandimento del nucleo epidemiologico (incidenza di 320 casi ogni 100mila abitanti) anche se si parla di un territorio con un numero basso di abitanti. Numeri da zona bianca invece per quanto concerne il Trasimeno che registra 40 casi ogni 100mila abitanti.L’assessore Coletto ha poi sottolineato il fatto che le terapie intensive sono scese sotto il 30% ed ha annunciato che saranno rivisti, con massima cautela, i reparti Covid negli ospedali. Coletto ha poi parlato delle terapie monoclonali con 35 pazienti curati in Umbria con questo metodo con esiti estremamente positivi. “La sperimentazione di questa terapia - ha aggiunto l’assessore - deve essere un’altra strada da percorrere oltre alle vaccinazioni per combattere il Covid”.

     

    Il Commissario D’Angelo ha poi illustrato i dati sui vaccini con l’Umbria che negli ultimi due giorni ha vaccinato 7.600 persone al giorno. “Abbiamo dimostrato - ha detto D’Angelo - che possiamo aumentare la nostra potenza di fuoco ma il problema rimane l’approvvigionamento delle dosi”. L’Umbria è al terzo posto in Italia per rapporto dosi consegnate - somministrazioni

Covid in Umbria, 15 aprile: incidenza bassa e terapie intensive occupate sotto il 30%

La curva epidemica in Umbria, dopo una lenta discesa iniziata nei primi giorni di aprile, si è stabilizzata. Torna a salire anche l’RT che si attesta attualmente a 1,08, più alto di quello italiano (0,91). Come però sottolineato dal nucleo epidemiologico sono dati “normali” in quanto quando i casi sono pochi è difficile mantenere l’indice sotto il valore di 1.L’incidenza in Umbria rimane comunque bassa con 99 casi ogni 100mila abitanti (106 a Perugia e 77 a Terni). Nell’ultima settimana le zone che rimangono sopra la soglia dei 200casi ogni 100mila abitanti sono Gubbio, Narni e il territorio della Valnerina. Proprio la Valnerina è sotto la lente d’ingrandimento del nucleo epidemiologico (incidenza di 320 casi ogni 100mila abitanti) anche se si parla di un territorio con un numero basso di abitanti. Numeri da zona bianca invece per quanto concerne il Trasimeno che registra 40 casi ogni 100mila abitanti.L’assessore Coletto ha poi sottolineato il fatto che le terapie intensive sono scese sotto il 30% ed ha annunciato che saranno rivisti, con massima cautela, i reparti Covid negli ospedali. Coletto ha poi parlato delle terapie monoclonali con 35 pazienti curati in Umbria con questo metodo con esiti estremamente positivi. “La sperimentazione di questa terapia - ha aggiunto l’assessore - deve essere un’altra strada da percorrere oltre alle vaccinazioni per combattere il Covid”.

 

Il Commissario D’Angelo ha poi illustrato i dati sui vaccini con l’Umbria che negli ultimi due giorni ha vaccinato 7.600 persone al giorno. “Abbiamo dimostrato - ha detto D’Angelo - che possiamo aumentare la nostra potenza di fuoco ma il problema rimane l’approvvigionamento delle dosi”. L’Umbria è al terzo posto in Italia per rapporto dosi consegnate - somministrazioni

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