L’ateneo perugino difende la trasparenza e l’operato del Magnifico Rettore dopo il botta e risposta con la Giunta regionale dell’Umbria e l’Adisu, l’agenzia per il diritto allo studio universitario nata in seguito ad un’intervista che il Magnifico ha rilasciato nei giorni scorsi sulle pagine di un quotidiano dell’Umbria in cui lamentava il fatto che la Regione, nonostante l’impegno storicamente consistente a favore del diritto allo studio, non avrebbe contribuito alla recente crescita della numerosità della comunità studentesca universitaria e avrebbe tagliato i fondi per il diritto allo studio.
Pronta la risposta attraverso una nota stampa congiunta di Palazzo Donini e dell’Adisu, in cui si rivendica attraverso i numeri, il sostegno di Giunta e Adisu a favore del diritto allo studio: gli studenti beneficiari di borse di studio Adisu sono passati da 2985 per l’anno accademico 2015/2016 a 3828 nell’anno accademico 2016/2017 a 4422 idonei per questo anno accademico. Ciò significa un incremento del 48% in meno di due anni. Pere quanto riguarda la Regione – di legge ancora nella nota – nel bilancio di previsione 2018 ha previsto, oltre a circa 9 milioni di euro per le borse di studio (con una lievissima riduzione di soli 150mila euro, che sarebbe compensata da risorse per 800mila euro destinate a qualificare la presenza universitaria). A queste precisazioni arriva la nuova replica dell’ateneo che definisce quella di Regione Umbria e Adisu una reazione scomposta e inaspettata che porta a pensare a un’inspiegabile risentimento nei confronti degli evidenti risultati lusinghieri ottenuti negli ultimi anni dall’università degli studi di Perugia. L’Ateneo perugino aiuspica la massima collaborazione con tutte le istituzioni del territorio, ma in un quadro di rispetto reciproco dei ruoli e delle autonomie di ciascuno.