Perugina: Nestlè non arretra. I sindacati: «No ai 300 esuberi»

Un confronto nazionale con la Nestlè sulla Perugina sarà chiesto al Governo da Regione Umbria e Comune di Perugia, "non sulla vertenza ma per ragionare tutti insieme, istituzioni, azienda e sindacati, su un accordo che non sia solo di efficientamento lavoratori-fabbrica ma possa mettere in campo strumenti d'investimento per ricerca e sviluppo, nuove politiche industriali e dia una prospettiva di nuova occupazione". Lo ha detto la presidente umbra Catiuscia Marini al termine del Tavolo in Regione. "Così che - ha aggiunto - quelli che oggi sono esuberi si traducano in una nuova possibilità di lavoro".  . Al termine della riunione Marini ha ricordato gli investimenti produttivi, di efficientamento dell'azienda, tecnologici e commerciali "sul marchio Perugina e in particolare sui Baci" operati dalla Nestlè, "che non possiamo che apprezzare e sostenere". Per la Perugina è in atto un piano industriale "da 60 milioni di euro, che procede secondo tempi e termini presentati un anno fa a istituzioni e parti sociali" senza "alcun ridimensionamento". Lo ha sottolineato la Nestlè al termine del Tavolo istituzionale in Regione nel quale "ha respinto fermamente le accuse di non rispettare gli accordi". Al termine della riunione il Gruppo ha evidenziato che i primi risultati dell'export di Baci Perugina registrano "una crescita di oltre il 40%" e si è in presenza di un "allargamento del mercato italiano". "Una Perugina che - ha sottolineato la Nestlè - continuerà a confermarsi secondo player del mercato del cioccolato in Italia per numero di occupati e San Sisto come lo stabilimento con il maggior numero di addetti nel Paese". "Ferma opposizione" ai 340 esuberi dichiarati da Nestlé e la volontà di spostare la discussione su un livello più alto, coinvolgendo anche il governo nazionale è la posizione dei sindacati nel confronto con Regione, Comune e Nestlè, che si è tenuto in Regione. Per le organizzazioni dei lavoratori la multinazionale "ha sostanzialmente confermato" la volontà i posti di lavoro. Le segreterie nazionali e territoriali di Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil, oltre ai rappresentanti confederali e alla Rsu di San Sisto, hanno ribadito la propria "totale contrarietà" ed ha chiesto alle istituzioni di "alzare ulteriormente il livello del confronto, interessando il governo, non solo attraverso il Mise, ma anche con i ministeri del Welfare e dei Trasporti, per ricondurre la vertenza Perugina in un contesto adeguato, ovvero nell'ambito di un ragionamento sulle prospettive di Nestlé in Italia e sul ruolo di Perugia nello scacchiere europeo".

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