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    Più di un incertezza per la riapertura del 7 gennaio delle scuole superiori in Umbria. Perplessità arrivano soprattutto dall' assessore alla sanità Coletto che già nelle settimane scorse aveva sottolineato la forte incidenza del trasporto scolastico sulla seconda di ondata di contagio. La Regione ha varato il piano di rimodulazione dei bus con due soluzioni possibili: 172 bus in più con una la dad al 75%e 98 bus aggiuntivi con la dad al 50%. Dubbi sollevati anche dai presidi umbri sull adeguatezza delle misure predisposte mentre dagli studenti e ' atteso un incontro nei prossimi giorni con la Regione.

VIDEO Covid e scuola in Umbria: incertezza sulla riapertura delle superiori per il 7 gennaio


TG DELL'UMBRIA domenica 3 GENNAIO 2020 
Più di un incertezza per la riapertura del 7 gennaio delle scuole superiori in Umbria. Perplessità arrivano soprattutto dall' assessore alla sanità Coletto che già nelle settimane scorse aveva sottolineato la forte incidenza del trasporto scolastico sulla seconda di ondata di contagio. La Regione ha varato il piano di rimodulazione dei bus con due soluzioni possibili: 172 bus in più con una la dad al 75%e 98 bus aggiuntivi con la dad al 50%. Dubbi sollevati anche dai presidi umbri sull adeguatezza delle misure predisposte mentre dagli studenti e ' atteso un incontro nei prossimi giorni con la Regione.
«Ci è stato promesso che il 7 gennaio, tra pochi giorni, torneremo a scuola: la nostra domanda però è: a quali condizioni? Tornare in presenza, infatti, non ci basta: vogliamo farlo in sicurezza e vedendo garantito il nostro diritto allo studio e il nostro diritto alla salute». E' quanto sostenuto dagli studenti medi umbri, in un comunicato dalla rete "Altrascuola" che chiede un incontro alla Regione.
«La pandemia - si afferma ancora nel comunicato - ha portato ad un punto di rottura il nostro sistema d'istruzione: assistiamo a continue promesse non mantenute o ritrattate - ultima tra le quali quella di un ritorno al 75 per cento, subito ridotto al 50 -, veniamo addirittura additati come responsabili del diffondersi della pandemia, incoscienti ed immaturi».

COMUNICATO CAPOGRUPPO LEGA UMBRIA PASTORELLI

“Rinviare la riapertura delle scuole”. Il capogruppo Lega Umbria, Stefano Pastorelli, sostiene l’ipotesi avallata dall’assessore regionale alla sanità Luca Coletto. “Alle condizioni attuali il rientro in classe il 7 gennaio rischierebbe di compromettere un delicato equilibrio, come già accaduto dopo la riapertura del 14 settembre – spiega Pastorelli – Non possiamo permetterci di vanificare i tanti sacrifici fatti dai cittadini umbri durante le festività e gli sforzi profusi dal sistema sanitario regionale per giungere a risultati positivi in termini di numero di contagiati e indice RT. Non siamo solo noi a pensarla così, ma molte regioni, anche quelle guidate dalla sinistra, hanno palesato dubbi sull’effettiva possibilità di garantire la didattica in presenza in piena sicurezza e lo stesso hanno fatto i sindacati nazionali del mondo della scuola. Ancora una volta emerge tutta l’incapacità del Governo nel gestire la pandemia e si palesano i vergognosi ritardi accumulati dai Ministri Azzolina all’istruzione e De Micheli ai trasporti, che hanno perso tempo e ignorato le proposte provenienti non solo dalla Lega, ma dagli attori coinvolti nel processo educativo e formativo. In particolare, non sono state risolte le criticità evidenziate da più parti rispetto al sistema dei trasporti scolastici dove il problema non è solo il distanziamento. Negli autobus non c’è ricambio d’aria, ma ricircolo e il rischio di diffusione del virus è concreto. Il Ministro De Micheli, che in una prima fase negava addirittura la possibilità di contagio nei mezzi pubblici, per poi proporre l’apertura dei finestrini degli autobus anche in pieno inverno, fino a pochi giorni fa ammetteva l’esistenza di “criticità da risolvere”, ma nulla ha fatto in tal senso. Torniamo a ribadire la necessità da parte della Regione Umbria di stipulare convenzioni con i titolari di taxi e Ncc (noleggio con conducente), al fine di integrare il trasporto pubblico locale, per garantire sia la mobilità che la sicurezza anti contagio. In attesa di una maggiore copertura dei vaccini su territorio regionale e di una integrazione tra trasporto pubblico e privato, ritengo necessario rinviare il rientro in classe degli alunni, posticipando l’inizio delle attività didattiche”.

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