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    Anche nella toponomastica le disuguaglianze di genere sono profonde e radicate. A Città di Castello, ad esempio, si stima che solo il 5% delle vie e delle piazze sia intitolato a donne. Per questo da oggi, la città tifernate è un po’ più donna: in occasione dell’8 Marzo, giornata internazionale della donna, si è svolta la cerimonia di intitolazione della rotonda ubicata all’incrocio tra Viale Europa e Via Nazario Sauro, ad Argentina Altobelli, sindacalista. L’evento è l’atto finale del progetto “Toponomastica femminile: la parità si fa strada, il contributo delle donne: libertà, democrazia, diritti" realizzato da alcune classi dell’IT Franchetti Salviani, che hanno accolto una proposta loro fatta da Spi Cgil Alto Tevere, Anpi Città di Castello con la collaborazione dell’associazione Toponomastica Femminile.
    Il progetto, che si è sviluppato in due anni scolastici ed ha visto gli studenti impegnati in diverse azioni, ha portato alla proposta e all’approvazione da parte dell’amministrazione comunale, di intitolazione di 9 rotonde, ubicate a Città di Castello, a figure femminili del sindacalismo, della Resistenza ed alle donne componenti l’Assemblea Costituente. "Quando le donne vengono dimenticate e restano invisibili è come se non esistessero - spiegano in una nota Spi Cgil Alto Tevere e Anpi Città di Castello -  escludere dalla visibilità cittadina i nomi delle numerose donne meritevoli ed illustri, significa cancellarne la memoria. La toponomastica femminile, così come il linguaggio di genere, è uno strumento che aiuta a colmare il vuoto culturale che ha confinato le donne al margine della narrazione storica”. 
    Da qui le proposte: Filomena Delli Castelli, Lidia Menapace, Irma Bandiera, Nilde Iotti, Tina Anselmi, Adele Bei, Teresa Mattei, Argentina Altobelli, Teresa Noce. Nove nomi di donne partigiane, Madri Costituenti, sindacaliste che arricchiranno la toponomastica di Città di Castello.
    Alla cerimonia dell’8 marzo erano presenti, oltre ad una delegazione di studenti ed insegnanti dell’IT Franchetti Salviani, la dirigente scolastica, Valeria Vaccari, il sindaco Luca Secondi, l’assessora alle Pari Opportunutà Letizia Guerri, la presidente dell’Anpi, Anna Maria Pacciarini, la segretaria generale dello Spi Cgil Alto Tevere, Patrizia Venturini, la segretaria della Cgil regionale, Barbara Mischianti, Fabrizio Fratini, per la Cgil Alto Tevere, e Paola Spinelli per l’associazione Toponomastica femminile.

Città di Castello da oggi è più donna: inaugurata la rotatoria intitolata ad Argentina Altobelli

Anche nella toponomastica le disuguaglianze di genere sono profonde e radicate. A Città di Castello, ad esempio, si stima che solo il 5% delle vie e delle piazze sia intitolato a donne. Per questo da oggi, la città tifernate è un po’ più donna: in occasione dell’8 Marzo, giornata internazionale della donna, si è svolta la cerimonia di intitolazione della rotonda ubicata all’incrocio tra Viale Europa e Via Nazario Sauro, ad Argentina Altobelli, sindacalista. L’evento è l’atto finale del progetto “Toponomastica femminile: la parità si fa strada, il contributo delle donne: libertà, democrazia, diritti" realizzato da alcune classi dell’IT Franchetti Salviani, che hanno accolto una proposta loro fatta da Spi Cgil Alto Tevere, Anpi Città di Castello con la collaborazione dell’associazione Toponomastica Femminile.
Il progetto, che si è sviluppato in due anni scolastici ed ha visto gli studenti impegnati in diverse azioni, ha portato alla proposta e all’approvazione da parte dell’amministrazione comunale, di intitolazione di 9 rotonde, ubicate a Città di Castello, a figure femminili del sindacalismo, della Resistenza ed alle donne componenti l’Assemblea Costituente. "Quando le donne vengono dimenticate e restano invisibili è come se non esistessero - spiegano in una nota Spi Cgil Alto Tevere e Anpi Città di Castello -  escludere dalla visibilità cittadina i nomi delle numerose donne meritevoli ed illustri, significa cancellarne la memoria. La toponomastica femminile, così come il linguaggio di genere, è uno strumento che aiuta a colmare il vuoto culturale che ha confinato le donne al margine della narrazione storica”. 
Da qui le proposte: Filomena Delli Castelli, Lidia Menapace, Irma Bandiera, Nilde Iotti, Tina Anselmi, Adele Bei, Teresa Mattei, Argentina Altobelli, Teresa Noce. Nove nomi di donne partigiane, Madri Costituenti, sindacaliste che arricchiranno la toponomastica di Città di Castello.
Alla cerimonia dell’8 marzo erano presenti, oltre ad una delegazione di studenti ed insegnanti dell’IT Franchetti Salviani, la dirigente scolastica, Valeria Vaccari, il sindaco Luca Secondi, l’assessora alle Pari Opportunutà Letizia Guerri, la presidente dell’Anpi, Anna Maria Pacciarini, la segretaria generale dello Spi Cgil Alto Tevere, Patrizia Venturini, la segretaria della Cgil regionale, Barbara Mischianti, Fabrizio Fratini, per la Cgil Alto Tevere, e Paola Spinelli per l’associazione Toponomastica femminile.
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